Nel giugno 2020 Big Brother Watch, l'organizzazione britannica senza scopo di lucro per le libertà civili e la privacy, ha pubblicato un briefing sulla sorveglianza con il riconoscimento facciale.
Nel documento compare una sezione dedicata all'over-policing legata all'uso di questa tecnologia da parte della Metropolitan Police di Londra. Big Brother Watch, infatti, ha assistito ad episodi in cui membri innocenti della folla sono stati erroneamente identificati, fermati e perquisiti, incluso un 14enne di colore in uniforme scolastica.
"Caso di studio – uno studente di colore di 14 anni in uniforme scolastica è stato erroneamente identificato dal sistema di riconoscimento facciale.
Successivamente viene circondato da quattro poliziotti in borghese. Viene trascinato su una strada laterale, gli vengono tenute le braccia, viene interrogato, gli viene chiesto il telefono e gli vengono prese le impronte digitali. È stato rilasciato dopo dieci minuti quando la polizia si è resa conto di aver sbagliato persona. Il bambino è apparso spaventato e ha detto che si è sentito molestato dalla polizia. Gi avvenimenti sono stati registrati in un video.
La polizia metropolitana ha ammesso che la sua tecnologia di riconoscimento facciale evidenzia pregiudizi di genere significativi, identificando erroneamente le donne a tassi più elevati rispetto agli uomini. Nonostante ciò, hanno continuato ad utilizzare la tecnologia operativamente.
Va notato che, anche se la tecnologia di riconoscimento facciale dal vivo migliorasse in termini di accuratezza generale e demografica, rimane un rischio troppo grande per le libertà civili, squilibra pericolosamente il potere tra cittadino e Stato, e costituisce una minaccia fondamentale al diritto alla privacy."